In un’immagine un messaggio, diretto e senza equivoci, fortemente evangelico. Il logo scelto per il Giubileo della Misericordia è tra i più belli mai adottati dalla Chiesa. Le immagini stilizzate, sono evocative di più significati.
Innanzitutto il Padre, Dio della Misericordia, che come buon pastore si carica sulle spalle, come un agnello impaurito, l’uomo sofferente e lo conduce per strade sicure, lo cura, mettendolo al riparo. Ricorda però anche la parabola del buon samaritano che papa Francesco ha rievocato il 9 luglio nel suo viaggio in America Latina e che tanto a lui è cara. Raccontata nel Vangelo di Luca (10,25-37) la storia mette in risalto la misericordia e la compassione cristiana da mostrare verso il nostro prossimo, chiunque esso sia. Un uomo, scendendo da Gerusalemme a Gerico si imbatte, suo malgrado, nei briganti che lo assalgono lasciandolo tramortito per terra. Passa un sacerdote e va oltre, passa il levita e non si ferma, arriva il samaritano e si ferma. Chi erano i samaritani? Per dirlo dobbiamo dire prima chi fossero gli “ebrei” considerati veri dopo l’esilio Babilonese. Quelli che discendevano esclusivamente dalle tribù del Regno di Giuda (Giuda, Beniamino, Levi, Simeone). I “samaritani” erano contaminati dai pagani deportati in Israele nel 721 a.C. per sostituire le popolazioni ebraiche totalmente deportate ed erano considerati eretici. Nel racconto evangelico il samaritano si ferma e soccorre l’uomo ferito e abbandonato. Lo raccoglie, lo cura e lo consegna ad una locanda pagando pure l’alloggio. Un messaggio di Misericordia molto incisivo. Sovente nella vita ci arriva una mano dalla direzione che mai speravamo. Nel dolore e nella necessità sperimentiamo strade inaspettate, attraverso uomini a noi sconosciuti o verso i quali avevamo pregiudizi. Dio spalanca porte e portoni che le nostre chiusure mentali mantenevano chiusi.
Il logo è una creazione artistica del gesuita Padre Marko Ivan Rupnik che ha collocato l’immagine in un ovale che richiama un altro simbolo, questa volta fortemente medievale, la mandorla. Due gusci che uniti rappresentano l’umano ed il divino. Insieme camminano sulla Terra e quando l’uno è lontano dall’altro la pecorella si smarrisce. Subentra allora la Misericordia. Sono tuo padre ed attendo il tuo ritorno a casa. “Misericordiosi come il padre” è la frase che dà il senso al tutto. Si tratta del motto che accompagnerà per l’intera durata il Giubileo voluto dal Papa, che aprirà i battenti della Porta Santa l’8 dicembre del 2015, solennità dell’Immacolata Concezione.